Torino è una città alquanto trafficata in quest'ultimo periodo, almeno da me. Stavolta niente Hiroshima Mon Amour, si opta per il più turistico Spazio 211 (col giardino gigante dove di solito fanno lo Spaziale Festival).
Arriviamo in superanticipo pensando di essere in ritardo, solo per scoprire che i torinesi sono più pigri di noi e ancora non c'è nessuno. Quindi birretta, sigaretta, cazziemazzi per un'oretta.
Poi salta sul palco mr. Josiah Wolf, aka batterista Why e fratello di Yoni. "We're gonna keep it short, keep it real." E tiene fede alla parola: quattro canzoni folk, malinconia al contagoccie, molto americano, molto poco italiano.
Ma andiamo direttamente al piatto forte, Why? mancavano dal tour del loro precedente "Alopecia". In quell'occasione li avevo visti alla Casa 139 ma stavolta stavano su tutto un altro universo.
Il disco nuovo non l'ho sentito, devo ammettere. Sono andato li sperando in una buona quantità di roba vecchia, e devo dire che sono stato accontentato a dovere.
Parte il concerto con "These Few Presidents", ed è già uno sballo. Sono tutti in forma (a parte il bassista che assomiglia sempre di più a George Lucas e ai suoi cinque menti) e ci mettono la giusta carica. Si susseguono canzoni del nuovo, un sacco di roba da "Alopecia" e svariati pezzoni da "Elephant Eyelash" per la mia gioia personale ("I was walking through San Antonio before soundcheck...")
Evidentemente non è solo mia l'impressione di assistere a un concerto figo, la gente ci sballa seriamente, tant'è vero che Yoni ci ringrazia. "You're the best audience we had so far". Bis con "Gemini (Birthday Song)" e un'altra di "Alopecia", e tutti a casa felici e contenti.
Almeno, io sono arrivato a casa soddisfatto delle orecchie che mi fischiavano. Hanno fatto tutto quello che volevo facessero, l'hanno fatto al meglio, si sentiva bene, l'atmosfera era lovely.
Non chiedo niente di meglio da un concerto.
Spettacolo. E diomio quanto pestava il batterista.
ms