30.9.11

Blog has moved, new website

Hi guys, hope you are doing fine.

We are here today to lay this beloved blog to rest, he will be truly missed, but, as Freddie Mercury (and Elton John) used to say, the show must go on.

Check out our new blog: http://stillleven.wordpress.com/

and our new website: http://www.stillleven.com


come visit us! you can also write us love letters and/or death threats to the same old stillleven[at]gmail[dot]com

stay tuned for great news!

take care,

sl

27.10.10

THIS SATURDAY NIGHT


FEEL THE FEVER. NO EXCUSES. NO UNDERWEAR.

14.10.10

I'm still here

Così si chiama il nuovo docufilm di Joaquin Phoenix che assolutamente bisognerà andare a vedere. Ed è anche la nostra condizione attuale, ovvero non siamo stati inghiottiti da una voragine spazio-temporale per ritrovarci nell'antica roma sul set di SPQR con Christian De Sica e Massimo Boldi.
Siamo ancora qui, solo che siamo molto silenziosi perchè a noi piace fare le cose grosse in sordina e poi farvele esplodere in faccia al momento giusto.

Detto questo, non è ancora il momento giusto. Ma date le vostre pressanti lamentele per il nostro ostinato silenzio mi sembrava giusto romperlo con qualche riga.

Vi adoriamo!

30.7.10

Still Radio Star Killed Everybody


Hey you.

Stai passando una bella estate? Spiagge assolate e cocktail con piccoli ombrellini?
All right.
Domani e dopodomani pomeriggio attaccati alla radio, perchè ci trovi su Radio 19 (o in streaming qui).
Domani: ore 17
Dopodomani: ore 14

Non mancare all'appuntamento più caldo della stagione!
Secondo solo a "Velone".



5.5.10

Domenica pomeriggio:

Lo so che l'avete già sentito/letto, ma nel remoto caso in cui non l'aveste fatto e vi trovaste qui per caso, vi ricordo che questa domenica (09.05) suoneremo al MuMù in Via Balbi 4.
Forse per fare più effetto avrei dovuto dire che suoneranno Parenthetical Girls e Former Ghosts + noi in apertura...comunque ho reso l'idea, no?

Si inizia alle 16:00! Chi non viene si ritroverà magicamente con meno capelli di Pippo Baudo (e, che ci crediate o no, non è una bella situazione).

Besos & Abrazos. & Cerveza.

23.4.10

An Evening At The Movies. 2/ Shutter Island




Il nuovo film di Scorsese? Di nuovo con Di Caprio? Le premesse sono quelle che sono, visti gli ultimi tre. D'accordo, "Gangs of New York" non era male. D'accordo, in "The Departed" c'era un sempre impeccabile Jack Nicholson (anzi, diciamola tutta: l'intero film è impeccabile, niente da dire, ma questo non significa nomination a cinque oscar e vincerne quattro). Stavolta però cambia tutto, alle spalle di questo film c'è il libro di Dennis Lehane, "L'isola della paura". Un libro con i controcazzi, la cui atmosfera è ben riportata nel film. Trama: due agenti dell'FBI sono mandati in un manicomio criminale su un'isola nel mezzo del nulla per indagare sulla sparizione di una paziente. Apparentemente banale, ma fin dal primo minuto di film si capisce che qualcosa non va. Tutto è ammantato di surrealismo: a partire dai dialoghi, semplici e (forse) eccessivamente esplicativi che contribuiscono però a creare una situazione leggermente trasversale alla realtà, come se vissuta dal punto di vista di un bambino, o magari di un pazzo.
I riferimenti sono quelli dello Scorsese più thriller e oscuro, vedi "Cape Fear" e soprattutto "Bringing Out The Dead", più una buona dose di omaggio al capostipite horror kubrickiano "Shining", a partire dalla colonna sonora in stile Ligeti, passando per i colori e le ambientazioni, fino alla trama in sè, che bene si presta allo scopo di rivisitazione e superamento (cronologico, non qualitativo) del suddetto.
Gli attori: Di Caprio ormai è diventato un professionista, e lo credo bene: al quarto film con un regista stracazzuto difficilmente non si migliora, anche se rimane sempre un po' troppo attaccato al ruolo del ragazzetto in crisi e incazzato con tutti e tutto. L'avesse fatto Edward Norton magari sarebbe stata tutta un'altra storia, ma va bene così.
Ottimi Mark Ruffalo (l'ispettore di "Zodiac"), Ben Kingsley e un angosciantissimo Max Von Sydow nel ruolo del dottore tedesco (giusto per informazione, siamo nel secondo dopoguerra).
Il finale: si discosta dal libro per un piccolo ma fondamentale particolare, che aggiunge al film quel leggero sentore di americanata, senza comunque intaccare il mood.
In conclusione, bello, bravi tutti, questa partita Scorsese se l'è portata a casa egregiamente.

ms

21.4.10

An Evening At The Concerts. 12/ Why?




Torino è una città alquanto trafficata in quest'ultimo periodo, almeno da me. Stavolta niente Hiroshima Mon Amour, si opta per il più turistico Spazio 211 (col giardino gigante dove di solito fanno lo Spaziale Festival).
Arriviamo in superanticipo pensando di essere in ritardo, solo per scoprire che i torinesi sono più pigri di noi e ancora non c'è nessuno. Quindi birretta, sigaretta, cazziemazzi per un'oretta.
Poi salta sul palco mr. Josiah Wolf, aka batterista Why e fratello di Yoni. "We're gonna keep it short, keep it real." E tiene fede alla parola: quattro canzoni folk, malinconia al contagoccie, molto americano, molto poco italiano.

Ma andiamo direttamente al piatto forte, Why? mancavano dal tour del loro precedente "Alopecia". In quell'occasione li avevo visti alla Casa 139 ma stavolta stavano su tutto un altro universo.
Il disco nuovo non l'ho sentito, devo ammettere. Sono andato li sperando in una buona quantità di roba vecchia, e devo dire che sono stato accontentato a dovere.
Parte il concerto con "These Few Presidents", ed è già uno sballo. Sono tutti in forma (a parte il bassista che assomiglia sempre di più a George Lucas e ai suoi cinque menti) e ci mettono la giusta carica. Si susseguono canzoni del nuovo, un sacco di roba da "Alopecia" e svariati pezzoni da "Elephant Eyelash" per la mia gioia personale ("I was walking through San Antonio before soundcheck...")
Evidentemente non è solo mia l'impressione di assistere a un concerto figo, la gente ci sballa seriamente, tant'è vero che Yoni ci ringrazia. "You're the best audience we had so far". Bis con "Gemini (Birthday Song)" e un'altra di "Alopecia", e tutti a casa felici e contenti.
Almeno, io sono arrivato a casa soddisfatto delle orecchie che mi fischiavano. Hanno fatto tutto quello che volevo facessero, l'hanno fatto al meglio, si sentiva bene, l'atmosfera era lovely.
Non chiedo niente di meglio da un concerto.
Spettacolo. E diomio quanto pestava il batterista.

ms