"Una notte di merda. Il cielo è scuro come pece. Le foglie degli alberi si muovono freneticamente, in un ballo schizofrenico. Il vento rastrella tutto quello che non ha avuto la fortuna di essere stato messo al sicuro, lo rastrella e lo butta nelle fauci del mare. Il mare, grigio scuro. Onde alte, si schiantano contro la banchina urlando, torturandola attimo dopo attimo, provocando dolore elettrico e brutale. Gli amanti se ne stanno chiusi nei loro nidi d’amore, lontani da questa sporca, maledetta realtà. I vecchi si nascondono nei loro letti, stanchi quanto loro, deboli, a sognare antiche avventure. I poveri si stringono alle poche cose che gli rimangono, le stringono talmente forte da farsi sbiancare le nocche, talmente forte da bagnarle con il loro sudore freddo. Gli onesti pregano, i disonesti ridono di gusto. O forse sono troppo ubriachi per farlo, e allora stanno dormendo, magari fra le braccia di qualche sgualdrina da pochi spiccioli. Sono queste le notti che strappano la maschera dal volto dell’umanità. Guardate, guardate tutti quel volto, guardate quelle cicatrici, quegli occhi semichiusi, malvagi, quelle pupille in cui brucia l’inferno. Quel naso adunco, quelle guancie scavate. Quel mento scarno, quella barba sfatta. E i denti, gialli, giallo sfumato nel marrone, il tabacco che li distrugge lentamente. Ecco, in notti come queste si vede davvero che cosa siamo. C’è posto solo per i bastardi, da queste parti. Sotto questa pioggia malsana, solo i bastardi girano senza paura, senza timore. Perché posso stare a volto scoperto, possono stare in libertà. Prima che le briglie dell’ipocrisia tornino a imprigionarli e relegarli nell’ombra. Aspettano, loro aspettano. Sono pazienti, sanno che alla fine la scamperanno. Tutto il buonismo che li condanna prima o poi lascia sempre spazio ai cadaveri sotterati sotto la sua polvere profumata di progresso. E allora, quando la paura sale e corre lungo la schiena come una lama di ghiaccio, allora loro possono festeggiare. Loro ridono quando tutti piangono. E ballano con i cadaveri risorti. E finalmente c’è vita, vita vera, in questa notte di merda."
m.s.
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