8.4.10

An evening at the concerts. 11/ Autechre

Sono un po' in ritardo sulla tabella di marcia, visto che il concerto era il 26 marzo. Ma mi ci è voluto un po' a riassestare il cervello messo k.o. dalle bordate soniche che i suddetti signori di Manchester mi hanno rifilato a Torino @ Hiroshima Mon Amour (sempre valido sia per prezzi che per acustica).
Che dire? Sono gli Autechre e non hanno bisogno di presentazioni o preamboli, anche perchè al di la di tutto il live set poco c'entrava con i dischi, sia storici che recenti. Non a caso loro neanche vendevano il nuovo disco (peraltro piuttosto figo), come a dire "quello che sentirete qui stasera non c'entra un cazzo con qualsiasi cosa voi vogliate ascoltarvi a casa vostra".
Detto questo, si parte.
Luci spente e buio totale, manco fossimo al cinema. Loro si nascondono dietro a due spie puntate dritte in faccia, anche se la cosa non disturba. Non si vedono ma si sentono, eccome. Per circa un'ora si susseguono beat sincopati e imballabili (nonostante qualcuno ci provasse comunque), fascinazioni techno, arpeggiatori distorti che rincorrevano sprazzi di melodie, crescendi e momenti noise per il puro piacere dei nostri timpani. Di ambient ce n'è poco e niente, pezzi riconoscibili nessuno; in effetti è più opportuno parlare di pezzO, visto che non si sono fermati un secondo. Ma va bene così, penso che nessuno si aspettasse il Tri Repeatae o Amber in versione live.
Durata perfetta: non sarei riuscito ad ascoltarli per un minuto di più, mi stava esplodendo la testa.

In complesso: fantastici. Questo sì che è stato un concerto di elettronica coi controcazzi.

ps
il disco nuovo, Oversteps, è l'esatto opposto del live set; non ci sono batterie spaccatimpani se è quello che cercavate.

ms

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